
Buongiorno,
questo mese la parola va proprio a me :)
Potete leggere questo articolo anche sui blog: Miki in the Pinkland, Stasera cucino io, Books Land, Un libro per amico e BTS of my Soul.
Yeonmi Park nasce nel 1993 a Hyesan,
lungo la frontiera con la Cina.
Park come gli altri bambini viene
addestrata all'adorazione divina dei leader e oltre alla scuola è la
madre, infermiera dell'esercito della Corea del Nord a insegnare a
lei e alla sorella maggiore Eunmi le regole di una sopravvivenza
pacifica.
Mi è stato insegnato
a non esprimere mai la mia opinione e a non fare domande, a seguire
semplicemente quello che il governo ordinava di dire o pensare. Mia
madre mi diceva di non sussurrare perché gli uccelli e i topi
potevano sentirmi.
La sua
infanzia non scorre felice perché la sua famiglia non ha cibo a
sufficienza, tanto che finito il riso lei e la sorella mangiano
libellule e cavallette e a 9 anni assiste all'esecuzione della madre
della sua migliore amica. La colpa della donna? Aver visto film
prodotti in Corea del Sud e averli fatti circolare tra gli amici!
Anche
Yeonmi riesce una volta a vedere una copia pirata di un film,
Titanic, dove scopre che gli americani non sono dei mostri
occidentali come vogliono farle credere e capisce che la soluzione è
fuggire.

La fuga
verso la Cina avviene dopo che il padre, condannato a 17 anni di
carcere per traffico nel mercato nero, riesce a uscire di prigione,
luogo in cui viene torturato e privato di acqua e cibo, con l'aiuto
di funzionari pubblici corrotti. E' molto debilitato e ha un cancro.
A
partire però sono solo Park e la madre, perché la sorella maggiore
fugge senza avvisarli e il padre decide di non partire per non
rallentarle.
Nella
notte del 30 marzo 2007 con l'aiuto di trafficanti di esseri umani
attraversano un fiume ghiacciato e tre montagne per entrare nel
confine cinese. Uno dei trafficanti però le minaccia di denunciarle
a meno che la madre non abbia rapporti sessuali con lui. La madre per
la loro sicurezza accetta e viene violentata di fronte alla figlia.
Nello
stesso anno riescono a far entrare anche il padre in Cina, ma nel
gennaio del 2008 mentre vivono in segreto il padre muore per cancro
al colon: aveva 45 anni.
Non ci fu nessun
funerale. Niente. (…) Non potevo chiamare nessuno per dire che mio
padre era morto.
Nel
febbraio 2009 dopo aver ricevuto aiuto da attivisti dei diritti umani
e missionari cristiani si recano in Mongolia per cercare asilo dai
diplomatici coreani del sud. Quando raggiungono il confine mongolo
vengono fermate e minacciate dalle guardie di essere riportate
indietro. Park e la madre minacciano di uccidersi con i coltelli.
Ho pensato che fosse la
fine della mia vita. (…)
Le loro
azioni per fortuna persuadono le guardie che decidono di farle
proseguire, ma vengono inserite sotto custodia presso un centro di
detenzione nella capitale della Mongolia.
Il 1°
aprile 2009 vengono mandate all'aeroporto, destinazione Seoul.
Finalmente sono libere!
Park una
volta arrivata in Corea del Sud si trova di fronte a un nuovo mondo.

Alla vista delle scale
mobili non riuscivo a capire come mai la terra si muovesse. E in
bagno la carta igienica era così profumata che non osavo usarla, per
quanto era bella.
Dopo le
prime difficoltà lei e la madre riescono a trovare un lavoro: Park
come assistente di negozio e la madre come cameriera. Yeonmi continua
anche la sua formazione all'università Dongguk di Seoul, e grazie
all'intelligence sudcoreana riesce anche a riunirsi con la sorella
maggiore Eunmi.
Yeonmi
attraverso i libri (ne legge in media 100 all'anno) comprende molte
cose. Con 1984 di Orwell vede la realtà del suo paese,
tramite Jane Eyre trova le parole che esprimono la libertà e
grazie ai romanzi comincia a comprendere anche la compassione.
(…) L'empatia va
insegnata, ma non può sbocciare in una prigione con 25 milioni di
persone.
Yeonmi
Park ora ha 22 anni, è un'attivista che si batte per l'affermazione
dei diritti nella Corea del Nord del dittatore Kim Jong-U, che vuole
dar voce alle decine di migliaia di nordcoreani che scappano da un
paese dove le esecuzioni ci sono tutti i giorni, è presente la
censura su Internet, gli oppositori vengono dati in pasto ai cani e
sono presenti i campi di lavoro, luoghi in cui vengono compiute
atrocità simili a quelle commesse dai nazisti, dove si trovano
almeno 120 mila prigionieri politici e anche bambini.
A
ottobre Park ha partecipato al One Young World Summit dove si
è confrontata con personaggi come Kofi Annan e ha scritto un libro
La mia lotta per la libertà.
Non
conoscevo la storia di questa ragazza e neanche tutto ciò che accade
ogni giorno in Corea del Nord. Leggere la sua storia è stato
commovente, ma mi ha fatto provare anche tanta rabbia perché non è
giusto che una persona debba passare tutto ciò. Ho voluto dedicarle
questo ritratto per aiutarla nel mio piccolo con la sua battaglia,
visto che i media non ne fanno parola.

Al
prossimo mese,
Francesca, Daniela, Federica, Jennifer, Miki e Monica.
Fonti
Foto
Non conoscevo la storia di questa ragazza, ti ringrazio tantissimo di averne parlato. Nel nostro piccolo possiamo contribuire a fare sentire la sua voce.
RispondiEliminaPrego Miki <3 Esatto, abbiamo contribuito a diffondere la sua storia e ciò che fa :)
EliminaOddio riscoprirmi così ignorante al riguardo di certi avvenimenti mi avvilisce, e nello stesso tempo mi rende fiera di imparare a conoscere una personalità femminile così determinata che non si arrende davanti ad un destino già scritto, e ci dimostra che si può fare qualcosa per cambiarlo. Complimenti per questa rubrica.
RispondiEliminaPurtroppo i media non ne parlano ed è quindi difficile venire a conoscenza di queste situazioni.
EliminaGrazie per i complimenti alla nostra rubrica <3 <3
Franci, bellissimo ritratto, complimenti. Storia da far accapponare la pelle, a maggior ragione perchè i media non ne parlano..
RispondiEliminagrazie per avermela fatta conoscere!
Grazie Letizia <3 Sì, questa ragazza ne ha passate davvero tante e come lei purtroppo tanti altri :(
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