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Recensione "L'arte nel sangue" di Bonnie Macbird

 

Titolo: "L'arte nel sangue"
Autrice: Bonnie Macbird
Casa editrice: HarperCollins
Prezzo: 16,00 - ebook: 6,99
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TRAMA 
Londra, in un nevoso dicembre del 1888. Dopo la disastrosa indagine sullo Squartatore, il trentaquattrenne Sherlock Holmes è caduto in un profondo stato di prostrazione dal quale nemmeno Watson riesce a svegliarlo. Finché non arriva da Parigi una strana lettera in codice.
Mademoiselle La Victoire, una bellissima cabarettista francese, scrive che il figlio illegittimo che ha avuto da un lord inglese è scomparso, e che lei stessa è stata aggredita per strada a Montmartre.

Holmes e Watson si precipitano a Parigi e scoprono che il ragazzino scomparso è solo la punta dell'iceberg di un problema molto più grave: una preziosissima statua greca è stata rubata a Marsiglia, e in un setificio del Lancashire sono stati uccisi dei bambini. Gli indizi, in tutti e tre i casi, conducono allo stesso, intoccabile personaggio... Ma Holmes riuscirà a riprendersi in tempo per trovare il ragazzino scomparso e fermare l'ondata di omicidi, anche se per riuscirci deve essere sempre un passo avanti rispetto a un pericoloso rivale francese ed evitare le minacciose interferenze del fratello Mycroft?
Un'avventura incalzante, scritta nello stile di Sir Arthur Conan Doyle, in cui la celebre coppia è alle prese con un caso che metterà alla prova l'amicizia di Watson e spingerà al limite la fragilità e le doti della natura artistica di Sherlock Holmes.

RECENSIONE 
Innanzitutto come non amare la cover. E' meravigliosa con questa immagine in primo piano di Sherlock composta dal sangue che riprende anche il titolo e all'interno una porzione della mappa. Perfetta anche la scelta della cover lucida e i piccoli elementi che riconducono ai nostri beniamini come la pipa nell'aletta e i cappelli di Sherlock e Watson sul retro del libro.
L'autrice è rimasta fedele alla rappresentazione dei celebri protagonisti mescolando Arthur Conan Doyle, la serie Sherlock che adoro e la trasposizione cinematografica con Robert Downey Jr e Jude Law - per i momenti in cui Sherlock e Watson dovranno difendersi - costruendo così un caso che comprende tutti gli elementi che portano ad amarli: il loro rapporto d'amicizia, i dialoghi e le battute per cui rimango sempre affascinata  e i ragionamenti di Sherlock che portano alla risoluzione del caso, l'indagine intricata con più di un sospetto dove il colpevole si riesce a scoprire solo alla fine, i momenti d'azione alternati da momenti di riflessione e l'immancabile presenza della signora Hudson e Mycroft.
L'indagine ambientata a Londra e Parigi è raccontata in prima persona dal Dr. Watson ormai sposato con Mary e questo nuovo caso lo porterà a riavvicinarsi a Sherlock, che si trova in uno stato di fragilità fisica e mentale.
I vari enigmi porteranno Sherlock a ritrovare l'energia e come sempre riuscirà a scovare prove e a fare collegamenti impensabili per Watson ma stavolta ci saranno alcuni errori da parte sua e durante l'indagine rischierà anche la vita.
Oltre al lato geniale e razionale di Sherlock vedremo anche il suo lato sensibile e quanto sia forte il suo legame con John Watson.
Un caso cupo per le tematiche toccate ma anche capace di far sorridere.








 

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