Passa ai contenuti principali

Recensione "Vuoto fino all'orlo" di Samuela Pierucci


Titolo: "Vuoto fino all'orlo"
Autrice: Samuela Pierucci
Casa editrice: Intrecci Edizioni
Pagine: 86
Prezzo: 10,00
Clicca qui per acquistare Vuoto fino all'orlo
TRAMA 
A Mandalchiria la vita scorre con ordine e senza imprevisti, appagando la rassicurante routine degli abitanti. Nel giorno di riposo accade, però, qualcosa di insolito: lo spauracchio Torcimente irrompe durante la funzione religiosa. Polveri, colori, allucinazioni e una filastrocca immobilizzano i presenti e il villaggio cade in uno stato di torpore per due giorni. Riprese le inossidabili abitudini, l'accaduto diventa un tabù per tutti; ma non per lo spazzino Almalinda e i suoi amici. Guidato da Almalinda, l'assortito gruppo - esseri umani, lucertole e gatti, tutti parlanti - inizia una vera e propria indagine sull'episodio. Leggende del passato si proiettano sul presente e, soprattutto, sul futuro, rivelandolo incerto e funesto. La ricerca si dimostra essere, via via, una mera sbirciatina nelle altrui vite, portando a galla mediocrità e banalità di esistenze basate su ruoli da rispettare e faccende da sbrigare. Andranno oltre il "confine" o rimarranno nel confortante recinto?

RECENSIONE 
Mandalchiria è un luogo particolare con regole strane, dove anche gli oggetti sembrano avere vita propria (sole agitato), gli animali parlano e una volta scelto o ereditato il lavoro non può più essere cambiato.
La filastrocca al centro di questa storia servirà a scuotere gli animi dei protagonisti, perché le sue parole che sembrano indicare un pericolo per Mandalchiria nascondono un significato molto più profondo che li porterà a far luce su di sé, ad uscire dalla gabbia, dall'apatia, dalla routine, da un destino già scritto visto che scelto il lavoro non si può più cambiare e che a parte la domenica in cui possono essere se stessi gli altri giorni devono indossare una maschera  non solo lavorativa, dato che alcuni lavori coinvolgono anche la personalità (la pettegola, il burlone).
E' una storia particolare dove la vicenda cade quasi in secondo piano lasciando il posto all'importanza di ogni parola, alle riflessioni e al loro significato.
Ho iniziato questo libro immaginando un'avventura alla ricerca delle ombre di cui parla la filastrocca e del significato di essa ma più andavo avanti più capivo che la ricerca non era messa in rilievo, che in realtà bisognava soffermarsi sulle parole usate dall'autrice e stavo per rimanerci male, ma poi giunta alla fine ho capito il vero obiettivo e rileggendo alcuni passi tutto è stato chiaro e ho capito che la vera ricerca era quella interiore.
Mi è mancata però la parte emotiva, perché dovendo prestare attenzione alle parole non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi e a volte non sono riuscita a rimanere coinvolta dalla storia.
Vuoto fino all'orlo, perché le esistenze di Alma, Luce, Falso, Cupo, la signora Seccatanzi, la lucertola Errante, Famelico e Zen sono piene di niente; hanno paura di superare il confine che non è solo quello sulla cartina geografica ma rappresenta anche la zona che divide la parte protetta fatta dalle abitudini e dalla routine dalla parte invece sconosciuta e rischiosa.
L'autrice durante il racconto si rivolge al lettore e il regno che descrive è una rappresentazione del nostro dove i potenti sono uguali e i loro unici lavori rispecchiano secondo me l'immagine che gli altri si fanno di noi, che non è facile da cambiare, ma anche l'accettazione di un lavoro che non ci rappresenta a volte ma che è necessario per la sopravvivenza perché le nostre vere aspirazioni magari sono rischiose da seguire. 
E' un piccolo libro ma dovete prendervi il tempo di riflettere su ogni parola. 

1/2

L'AUTRICE
SAMUELA PIERUCCI è cresciuta in un piccolo paese toscano prima di trasferirsi a Firenze, dove oggi è anestesista all’ospedale Careggi. Vuoto fino all’orlo, scritto durante l’adolescenza e rivisto poi con il filtro dell’età adulta, è una stigmatizzazione delle regole deviate della società, incarnate in personaggi e situazioni ai limiti di un reale deforme.

 

Commenti

  1. l'ho letto settimana scorsa, è un libro particolare e originale, mi è piaciuto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, molto particolare. E' piaciuto anche a me però non mi ha coinvolta emotivamente ;)

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La mia opinione su "Il libro dei Baltimore" di Joel Dicker

                                            Titolo: "Il libro dei Baltimore" Autore: Joel Dicker Casa editrice: La nave di Teseo Pagine: 592 Prezzo: 22,00 TRAMA Sino al giorno della Tragedia, c’erano due famiglie Goldman. I Goldman di Baltimore e i Goldman di Montclair. Di quest’ultimo ramo fa parte Marcus Goldman, il protagonista di La verità sul caso Harry Quebert .   I Goldman di Montclair, New Jersey, sono una famiglia della classe media e abitano in un piccolo appartamento. I Goldman di Baltimore, invece, sono una famiglia ricca e vivono in una bellissima casa nel quartiere residenziale di Oak Park. A loro, alla loro prosperità, alla loro felicità, Marcus ha guardato con ammirazione sin da piccolo, quando lui e i suoi cugini, Hillel e Woody, amavano di uno stesso e intenso amore Alexandra. Otto anni dopo una misteriosa tragedia, Marcus decide di raccontare la storia della sua famiglia: torna con la memoria alla vita e al destino dei Goldman di Baltimore, alle v

"Blog tour #5: La vita segreta e la strana morte della signorina Milne di Andrew Nicoll - Descrizione ambientazione"

Buon lunedì e benvenuti alla quinta tappa del blog tour dedicato a questo libro :) Ho pensato di parlarvi delle principali ambientazioni come se stessimo andando a visitarle (ovviamente nel 1912), visto che i luoghi descritti dall'autore esistono davvero.   Per andare a Broughty Ferry si prende il treno a vapore che ferma alla stazione di West Ferry - luogo in cui mette piede il luogotenente investigatore John Trench, il mio personaggio preferito, per aiutare a risolvere il caso e che vedrà partire il commissario capo di Broughty alla ricerca di risposte - e poi si prende il tranvai per raggiungere il paesino.     Broughty Ferry è un paesino sulla costa scozzese soprannominato il gioiello della corona di Dundee . I cittadini qui possono respirare un'aria pulita grazie alla presenza del Firth of Tay, il fiordo sul Mare del Nord su cui si getta il fiume Tay. Per respirare questa splendida aria ci si può dirigere al Molo del Pilota dove i pescatori tengono

Recensione "La bambina dai capelli di luce e vento" di Laura Bonalumi

Stella. Potrebbe essere il nome della ragazzina con i capelli di vento: le sue ciocche a punta, cariche di brillantini mi ricordano le stelle. Oppure Aria, dal movimento continuo dei suoi capelli. Luce, per la polvere luminosa che le circonda il viso. Titolo: "La bambina dai capelli di luce e vento" Autrice: Laura Bonalumi Casa editrice: Fanucci Pagine: 240 Prezzo: 13.00 TRAMA Viola ha undici anni. Undici fotografie di fiocchi di neve, undici pesci rossi, undici coperte di pile, undici palle di vetro con la neve, undici cappelli e ventidue guanti. Vive con la sua famiglia ‘a metà’ in una grande città dove nevica spesso. Ha una sorella sedicenne, e i genitori appena separati. Non ha tanti amici Viola, a scuola si sente inadeguata, a casa trascurata. Viola però ha una passione decisamente originale: la neve. Legge libri sulla neve, conosce più di 100 modi in lingua eschimese per dire neve, poesie, enciclopedie, e non si separa mai dalla sua lente d’ingran