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"Ritratto di signora" (26)

Buongiorno :)
Ritorna Ritratto di signora e stavolta la parola va a Monica.
Potete leggere questo articolo anche sui blog: Miki in the PinklandStasera cucino ioBooks LandThe Pauper Fashionist.

Fin da piccola sono sempre stata una grande amante dello sport, quello televisivo, non quello praticato.
Lo so, state pensando, che bambina PIGRA! E’ vero, lo ammetto, ero e sono tuttora pigra di natura, non mi piace particolarmente espormi (sarà colpa della timidezza) e i miei sport preferiti erano quelli NON di squadra (sarà perché ero particolarmente imbranata? Non ne sto uscendo bene, avrò scelto l’argomento giusto per questo “Ritratto di Signora”?).
Il pensiero di dovermi mettere in prima linea durante le partite di pallavolo, mi procurava indicibili mal di stomaco, ma se c’era da buttarsi in una piscina e fare 20 vasche senza mai fermarmi, allora ero la prima della fila.

Insomma, chiusa nella mia corazza da tartaruga, ogni tanto buttavo fuori la testa per seguire gli eventi sportivi in televisione, perché allora (taaaanti anni fa) se pagavi il canone della Rai, potevi vedere tutto quello che volevi, dal tennis, passando per il nuoto, scendendo su un campo di pallavolo, per poi finire su uno di basket.

Certo, il calcio, allora come adesso, era lo sport preferito dalla massa. Anche io alla sera mi accoccolavo vicino a mio papà per seguire le partite di pallone, ma la gamma sportiva presentata al di là dello schermo, era ricca e molto varia.

Come vi dicevo, ho sempre seguito qualunque sport, ma ce n’è uno in particolare che mi ha sempre affascinato più degli altri.. il pattinaggio su ghiaccio.

Come riescano questi atleti a volteggiare, scivolare, saltare e atterrare sul ghiaccio con tanta grazia, per me rimane ancora un mistero.

Io, ragazzina un po’ imbranata, con poco senso dell’equilibrio, ero capace di rimanere intere ore a seguire ogni singola esibizione. Programmi corti e programmi lunghi, coppie di artistico e coppie di ballo, singolo uomini e singolo donne.

Per anni ho visto danzare davanti ai miei occhi artisti di ogni paese, i formidabili atleti russi, quasi sempre vittoriosi, le pattinatrici provenienti dai paesi asiatici, così piccole e flessuose da sembrare quasi finte… rimanevo inchiodata davanti alla televisione calcolando punteggi, e imparando a memoria ogni singolo salto, “Doppio Tolup” in combinazione con un “Triplo Axel”, il “Triplo Flip” e le trottole, e tutto mi sembrava magico.

C’era un’unica nota stonata in quel turbinio di salti e volteggi, nessuna atleta Italiano riusciva ad arrivare ad alti livelli. Adoravo gli atleti russi, ma ogni tanto, avrei voluto vedere sventolare la nostra bandiera tricolore.

Il mio piccolo desiderio si è realizzato quando sul ghiaccio si è presentato un angelo vestito di bianco, che risponde al nome di Carolina Kostner.

 

Quando ho iniziato a pensare a questo articolo, l’idea di base, era di fare un resoconto su molte delle atlete italiane che oggi portano alto il nome del nostro paese. Tuttavia, mentre lo scrivevo, mi sono resa conto che Carolina, ha un posto speciale nel mio cuore.. non per denigrare le altre, ma lei rappresenta ogni giorno una fonte di ispirazione per me.

Ovviamente non la conosco di persona, ma Carolina mi è sempre sembrata una ragazza riservata, quella riservatezza dovuta forse ad una certa timidezza, che la fa sembrare leggermente altezzosa.. dove l’ho già sentita questa? Ah sì, lo dicevano di me! “Guarda che puzza sotto al naso.. cammina come se si credesse la regina del mondo” .. come è facile dare giudizi, quando non si conosce una persona.

A me Carolina piace! Mi piace per la sua innata eleganza, per come si muove sul ghiaccio, mi piace per la forza che ha sempre dimostrato in ogni esibizione.

Lei, ragazzina prodigio, cinque volte campionessa Europea, all’apice della sua carriera, nella stagione 2009-2010 entra in crisi.
Passa da Porta bandiera ai giochi Olimpici di Torino del 2006 ad un tristissimo 16° posto a quelli di Vancouver del 2010.
Più e più volte vengono ricordate le sue innumerevoli cadute, in tanti dicono che Carolina non è abbastanza concentrata, forse in molti non si accorgono che quello che si disegna sul volto di questa giovane donna, ogni volta che deve scendere sul ghiaccio, è un’ansia indicibile che non le permette di portare avanti i suoi progetti.

Nel momento di maggior sconforto, quando anche la Federazione le da contro, Carolina si rimbocca le maniche, lascia la famiglia e gli affetti più cari, e si trasferisce in America. Qui, sola con se stessa e le sue paure, lavora sodo, e rinasce come una fenice dalle sue stesse ceneri, riuscendo a vincere il Titolo Mondiale nella stagione 2011-2012.

A parole, per me che l’ho sempre seguita fin dai primi passi, non è facile descrivere la grande emozione di vederla muoversi sicura sul ghiaccio e pensare “Questa volta il titolo che ha tanto inseguito non glielo toglierà nessuno”.


Tra cinque giorni esatti inizieranno i giochi Olimpici di Soci in Russia.. a Carolina, e a tutti gli atleti partecipanti, va il mio più grande in bocca al lupo.

Non so se questa donna, che tanto ammiro, riuscirà a portare a casa una medaglia. Poco importa, per me lei ha già dimostrato quanto vale.
Lo ha fatto nel momento in cui non si è arresa, nel momento in cui ha portato avanti il suo sogno, regalandomi grandi emozioni, ed insieme a lei ogni singola atleta Italiana, che ha dedicato la propria vita al raggiungimento di uno scopo. 

Come Monica, anch'io sono sempre stata più per gli sport individuali o al massimo da fare in due, un po' perché sono super imbranata in quasi tutti gli sport e un po' perché sono timidissima. Questo ritratto mi è piaciuto moltissimo, perché amo il pattinaggio e perché stimo Carolina per ciò che ha detto Monica e anche perché è rimasta accanto al suo fidanzato nel momento in cui ne aveva più bisogno.

Al prossimo mese
Franci, Monica, Miki, Fede e Clara

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