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Recensione "The Help" di Kathryn Stockett

 Non è il colore della carta che conta, ma quello che c'è dentro

Titolo: "The Help"
Autrice: Kathryn Stockett
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers
Pagine: 524
Prezzo: 10.50
TRAMA
È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore. 

RECENSIONE 
La testimonianza di ciò che succedeva realmente negli anni '60 a Jackson, Mississippi.
Jackson sembra un piccolo Paradiso: uomini eleganti, donne estremamente curate con i capelli appena cotonati e i vestiti stirati alla perfezione. 
Avviciniamoci un po': villette dai giardini perfetti, e se ci inoltriamo fino ad arrivare alla porta di una di queste cominceremo a sentire profumi invitanti arrivare dalla finestra aperta, per il gran caldo, della cucina e magari anche risate di bambini felici. 
Se diamo un'occhiata all'interno si intravede una donna di colore, dalle forme generose, con una divisa bianca e i collant, che racconta una storia a una bella bimba mentre dietro la donna sta gonfiando in forno una torta.
Torniamo per le vie: qualcuno grida "Stupida negra!", strane costruzioni affiancano alcune delle abitazioni e un volantino portato dal vento dice: Ritrovo per l'iniziativa per l'igiene del personale domestico, e comincio a capire che questo non è il Paradiso ma l'Inferno.
Con questa storia si viene a conoscenza delle storie più intime di alcune domestiche di colore e vi assicuro che non potrete fare a meno di commuovervi, di arrabbiarvi per le assurdità dell'epoca in cui regnavano divieti senza senso e le persone di colore venivano trattate con disprezzo ma leggerete anche storie belle e non mancheranno momenti divertenti.
"The Help" è raccontato attraverso gli occhi di Aibileen, una donna dolcissima, a cui è stato strappato il dono più bello della sua vita; Minny, una grande amica, che non riesce a nascondere la rabbia, che non riesce a passare sopra alle cattiverie ma che all'interno delle mura domestiche, in alcuni momenti, diventa piccola piccola e fragile; e Miss Skeeter, l'unica ragazza bianca che tenterà di portare finalmente il cambiamento a Jackson andando contro tutti.
Insegna l'importanza di educare i bambini, perché ciò che li viene insegnato e detto contribuirà a costruire la loro personalità e li porterà a compiere determinate azioni, ribadisce che in questo mondo siamo tutti uguali, che ciò che conta è contenuto dentro ognuno di noi; spiega cosa succedeva prima dell'integrazione; insegna che nella vita bisogna rischiare ed essere coraggiosi, a non farsi mettere i piedi in testa e anche a capire 
qual è la vera amicizia.
I capitoli che ho preferito sono raccontati dal punto di vista di Aibileen, di cui ho adorato le piccole storielle che racconta a Mae, la bambina che accudisce, sull'uguaglianza; e di Minny, perché alla fine sono loro le vere protagoniste.
Poetiche le metafore scelte dall'autrice e il suo stile che riesce a far appassionare dando risalto anche alle più piccole cose, a far riflettere, emozionare e divertire nonostante il tema.
Ho odiato nel più profondo Miss Hilly, che tiene in scacco tutta la cittadina e sarei stata proprio curiosa di scoprire la causa della sua cattiveria.
Oltre ad Aibileen e Minny il personaggio che ho amato è Celia: mi fa tenerezza per tutto il libro, perché tutti la credono un'oca ma a parer mio in realtà è solo una donna che dopo tutto ciò che ha passato ha deciso di essere leggera, di vedere solo il lato bello e forse è per questo che indossa sempre capi e accessori rosa.
Più di una volta sono stata sul punto di commuovermi quando veniva esclusa dalle miss di Jackson.
Trovo magnifico il motivo che ha portato l'autrice a scrivere questo romanzo e per chi ha visto solo il film consiglio di leggerlo, perché troviamo alcune parti che non sono descritte nella trasposizione cinematografica e perché alla fine anche Kathryn ci fa conoscere la sua personale esperienza, facendoci intuire anche chi assume le sue sembianze all'interno della storia.
The Help è una delle opere che dovrebbe essere letta e discussa a scuola. 
The Help è il primo romanzo che mi ha portato alle lacrime.


L'AUTRICE 
 
Kathryn Stockett (Jackson,1969) è una scrittrice statunitense.
Cresciuta a Jackson, dopo la laurea in Scrittura Inglese e Creativa all'Università dell'Alabama, ha vissuto a New York lavorando nel settore pubblicitario di settimanali e quotidiani. È divorziata ed ha una figlia, attualmente vive ad Atlanta.
La Stockett ha impiegato cinque anni a scrivere il suo primo libro che dopo il rifiuto di 60 agenti letterari venne accettato da Susan Ramer. Il libro è poi diventato un bestseller ed è stato pubblicato in 35 paesi e tre lingue. Da esso è stato tratto un film, vincitore di un premio Oscar.



Commenti

  1. :) Sono contenta di avertelo fatto conoscere

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  2. io purtroppo non ho letto il libro, ma già il film mi aveva emozionata!!
    conto di gustarmi anche il romanzo e son certa che la penserei come te *_*

    RispondiElimina
  3. Con il film si può dire che ho pianto quasi per tutto il tempo e se nn avessi già conosciuto la storia credo che avrei pianto tutto il tempo anche con il libro ;)

    RispondiElimina

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