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Recensione "Il miniaturista" di Jessie Burton

 

Titolo: "Il miniaturista"
Autrice: Jessie Burton
Casa editrice: Bompiani
Pagine: 464
Prezzo: 13,00
TRAMA 
In un giorno d'autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma - bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita come moglie dell'illustre mercante Johannes Brandt. Ma l'accoglienza è tutt'altra da quella che Nella si attendeva: invece del consorte trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt; nella camera di Marin, Nella scopre appassionati messaggi nascosti tra le pagine di libri esotici; e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. Anzi, quando Nella gli si avvicina, seduttiva, memore dell'insegnamento della mamma ("Il tuo corpo è la chiave, tesoro mio"), lui la respinge. L'unica attenzione che Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l'invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella, che si sente ospite in casa propria, non si perde d'animo e si rivolge all'unico miniaturista che trova ad Amsterdam. Nella rimane affascinata da questa enigmatica figura che sembra sfuggirle continuamente, anche se tra loro si mantiene un dialogo sempre più fitto, senza parole, ma attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa Brandt. Amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di ricchezza s'incontrano tra i canali di Amsterdam...

RECENSIONE 
Questa opera prima dell'autrice mi è piaciuta fin da subito perché all'inizio mi ha ricordato le atmosfere e i personaggi presenti nel film "Crimson Peak" ma a parte i segreti e il lato protettivo di Marin nei confronti del fratello ci troviamo di fronte a un'altra storia.
La vicenda è ambientata ad Amsterdam alla fine del '600, un periodo in cui la città per certi versi è più aperta verso le donne ma governata dalle idee della Chiesa. 
La protagonista Petronella ha soli 18 anni quando diventa la moglie di Johannes e quando arriva nella sua nuova casa ha come unico appiglio al suo vecchio mondo un pappagallino verde. E' una ragazza di origini umili, spaventata ma anche impaziente di sapere cosa significa fino in fondo essere una moglie. Al suo arrivo però non trova un'accoglienza calorosa, Marin, una donna impeccabile, austera, religiosa, che tiene sotto controllo tutti non sembra molto felice della sua presenza e Johannes in un primo momento non sembra minimamente interessato a Petronella, troppo preso dal lavoro e dal riversare tutte le sue attenzioni e carezze ai suoi due cani. Si ritrova in una famiglia colta con servitori diversi a quelli a cui era abituata: Otto, di colore, visto come un'attrazione dalla gente di quell'epoca e Cornelia, una serva vivace che sfoga lo stress cucinando e che non riesce proprio a stare al suo posto.
Il marito per compensare le sue mancanze le regala una miniatura della loro casa che lei potrà arredare come vorrà.  E' da questo momento che viene introdotto il personaggio del miniaturista, una figura che sembra lanciare avvertimenti attraverso le miniature che fa arrivare a Nella perché la sua nuova famiglia sembra essere piena di segreti ma anche volerle mandare un conforto per la solitudine in cui si ritrova.
Il personaggio di Petronella subirà un'evoluzione, da giovane sposa silenziosa che non mette bocca su nulla e che può controllare solo il proprio stipetto diventerà una donna padrona della propria vita.
Ogni personaggio introdotto dall'autrice è affascinante e molti di questi hanno più lati da scoprire.
Ho amato il personaggio di Johannes, un uomo più vecchio di Petronella, colto, dolce, anche se all'inizio non sembra, che cerca di aiutare gli altri come può e costretto a fare delle scelte a causa del periodo storico in cui si trova.
In uno stile molto scorrevole, accurato ma non pesante l'autrice ci delinea quel preciso momento storico fatto di razzismo, omofobia, condizioni dei prigionieri e pene disumane e che vede al primo posto il denaro.
L'unica pecca di questo romanzo è la storia del miniaturista che andando avanti con i capitoli passa in secondo piano e anche se tutto ciò che succede come i segreti, gli avvenimenti struggenti, l'evoluzione dei personaggi tengono incollati alle pagine ed emozionano in più di un'occasione rimane comunque un buco nella trama che dispiace perché viene svelata l'identità del miniaturista, del perché compie certe scelte ma non vengono spiegati gli strani eventi, se hanno un tocco paranormale oppure no.  


L'AUTRICE
Jessie Burton ha studiato all’Università di Oxford e alla Central School of Speech and Drama, dove ha interpretato ruoli in classici del teatro come Otello e Macbeth. Il miniaturista è il suo primo romanzo, in testa alle classifiche inglesi e in corso di traduzione in oltre 35 Paesi. 
 
 

Commenti

  1. Anche a me è piaciuto e molto!

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    1. Pensavo che mi sarei trovata di fronte a uno stile, come posso dire, pesante ma invece è stato l'esatto contrario 🙂 Le pagine sono volate!!😊

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  2. Era da tempo che non leggevo una recensione de Il miniaturista ♥ sembra una storia di crescita ben strutturata, una di quelle in cui la protagonista davvero va incontro ad un cambiamento

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    1. Era nella mia libreria già da un po' ma a causa del blocco del lettore non avevo ancora avuto modo di leggerlo. Sì è proprio così 😊

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