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Recensione "La galleria degli enigmi" di Laura Marx Fitzgerald


Titolo: "La galleria degli enigmi"
Autrice: Laura Marx Fitzgerald
Casa editrice: Fabbri editori
Pagine: 272
Prezzo: 15,90 - ebook: 6,99
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TRAMA 
Dodici anni, un’immaginazione fervidissima e una cronica incapacità di tenere a freno la lingua: non c’è da sorprendersi che Martha, dopo l'ennesima provocazione, venga espulsa dalla rigida scuola di suore che frequenta, e finisca a fare l’aiuto-sguattera nella casa del ricco miliardario per cui lavora sua madre. Siamo a New York, nel 1928, e agli occhi di una dodicenne l’abitazione di Mr. Sewell sembra quasi un castello delle fiabe, con tanto di principessa prigioniera nella torre. Sì, perché la moglie di Mr. Sewell, Rose, da anni vive reclusa in soffitta, dove nessuno può salire nemmeno per portarle i pasti, spediti nella sua camera con un montavivande. Gli altri domestici sostengono che sia pazza, ma Martha, a cui la fantasia non manca, comincia a pensare che dietro i quadri che la donna chiede continuamente di portare su e giù dalla sua galleria privata si celi un codice: e se la scelta dei dipinti non fosse casuale, bensì un ingegnoso metodo per trasmettere un messaggio di aiuto? Come presto scoprirà, in quella casa piena di segreti niente è come sembra, e nessuno è chi sostiene di essere. Riuscirà Martha a risolvere il mistero che lega tra loro i dipinti e a portare alla luce la verità seppellita in soffitta insieme a Rose?  

RECENSIONE 
La protagonista Martha mi è stata simpatica fin da subito, perché è una vera pepera, sveglia e curiosa.
La conosciamo all'età di 100 anni, ormai non può più parlare a causa di una vecchia operazione ma attraverso i suoi pensieri si capisce che è ancora in testa, che è furba e che se potesse parlare non le manderebbe a dire alla giornalista che è venuta a intervistarla per la sua rubrica sui centenari.
Dopo questa visita Martha decide di raccontare la verità sulla vicenda di Rose, così dal 2016 torniamo al 1928 quando aveva dodici anni.
Come i giornali che raccontano una storia che non sempre è quella vera anche i personaggi di questo romanzo che ruotano attorno alla protagonista non sono sempre sinceri e spesso si nascondono dietro storie inventate ma ci penserà proprio Martha, poco alla volta, a risalire alle vere storie di tutti. La verità più interessante da scoprire riguarda Rose - pazza o prigioniera? - confinata in un piano della casa insieme ai suoi amati quadri, una donna fragile e debole ma un tempo invece ribelle e piena di vita. Non tutti i quadri però restano confinati lì, alcuni, scelti personalmente da Rose, vengono esposti nella galleria della casa ed è qui che Martha dopo aver visto i primi quadri e averne conosciuto la storia grazie al valletto Alphonse, un giovane che sembra non volerle dare tanta confidenza, sarà assalita dai primi dubbi e cercherà di capire se la verità sta nelle parole del signor Sewell in tutti i modi possibili, mettendo in atto anche piani stravaganti e pericolosi.
Mi è piaciuta molto la scelta di inserire quadri davvero esistenti, perché oltre alla vicenda è come essere in una galleria d'arte dove si possono ammirare quadri mai visti, studiarne i particolari e conoscerne le origini e poi mi è piaciuta la ricerca di più verità e vedere quali mosse si sarebbe inventata Martha, perché alcune sono davvero geniali.
Sullo sfondo le elezioni presidenziali tra Hoover e Al Smith, il proibizionismo e i pregiudizi sugli italiani con la vicenda di Sacco e Vanzetti ma anche su altre persone immigrate.
In fondo al libro è presente una nota dell'autrice che spiega cosa è vero in questa storia.
Sono rimasta soddisfatta dalla lettura de La galleria degli enigmi, perché contiene misteri, cultura, una protagonista capace di far sorridere e molto intelligente, colpi di scena, personaggi da odiare e da amare e tra quelli da amare oltre a Martha inserisco anche Rose.
Ho letto su internet che consigliano questo libro anche ai bambini di 9 anni ma secondo me è adatto a lettori un pochino più grandi.



L'AUTRICE
Laura Marx Fitzgerald ha lavorato per anni come copywriter. Per quanto amasse leggere fin da bambina, non avrebbe mai pensato di diventare una scrittrice, fino a che la storia dell'Incredibile caso dell'uovo e del Raffaello perduto (Fabbri, 2015) non ha bussato alla sua porta.


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