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Recensione "La casa dei fantasmi" di John Boyne




Non mi piacciono le storie di fantasmi. Ti fanno paura? Mi turbano dissi, scuotendo il capo. Credo che qualunque storia si occupi di aldilà e di forze che la mente umana non riesce veramente a capire rischi di essere inquietante per il lettore. (...) Io non riesco a immaginare come dev'essere sentirsi così spaventati.

Titolo: "La casa dei fantasmi"
Autore: John Boyne
Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 304
Prezzo: 18.00
TRAMA
“Se mio padre è morto la colpa è di Charles Dickens.” La vita cambia all’improvviso nell’arco di una settimana per Eliza Caine, giovane donna beneducata ma di carattere, amante dei buoni libri e di famiglia modesta ma rispettabile. Un’infreddatura le porta via il padre che, a dispetto di una brutta tosse, ha voluto ad ogni costo assistere a una lettura pubblica del grande scrittore inglese in una sera di pioggia londinese. Disperata per la morte del genitore, Eliza risponde d’impulso a un annuncio misterioso che la conduce nel Norfolk, a Gaudlin Hall, dove diventa l’istitutrice di Isabella ed Eustace, due bambini deliziosi ma elusivi. Nella grande casa sembra che non ci siano adulti, i genitori dei piccoli Westerley sono di fatto assenti in seguito al terribile epilogo di una storia di abusi, ossessioni e gelosie. Ma contrariamente a quel che sembra, nei grandi ambienti della villa non è il silenzio a regnare: in quelle stanze vuote spadroneggia un’entità feroce e spietata, decisa a imporsi sulla donna per impedirle di occuparsi dei bambini. Una ghost story dal crescendo mozzafiato, un pastiche all’inglese raccontato con gusto, un filo di divertimento e molti brividi da un autore che sa plasmare la materia letteraria.

RECENSIONE
In un' epoca in cui le donne devono sapere lo stretto necessario, devono rimanere al proprio posto e sono considerate isteriche e molto sensibili, l'autore inserisce invece una giovane donna colta più di alcuni uomini, che non si lascia sottomettere dal sesso opposto.
Eliza che non ama le storie di fantasmi, preferendo a loro le storie vere, si ritroverà purtroppo ad essere la protagonista di una di esse, ma si distinguerà dalle altre istitutrici per il suo carattere, in contrasto con l'immagine della donna dell'Ottocento, e per il suo amore per i bambini.
E' un horror tranquillo, ma ben scritto, perché gli elementi inseriti sono riusciti a farmi calare nel genere e a tenere alta la mia attenzione, come la nebbia che nasconde e  tramuta le persone, i fenomeni sinistri all'interno della casa, luogo prediletto per gli horror, i segreti nascosti dalle persone della cittadina e i bambini, inquietanti sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Anche se gli elementi di base sono tipici del genere non mi sono ritrovata a leggere una storia trita, copia di un'altra, perché ho cercato più volte di capire con largo anticipo gli eventi e l'identità della presenza ma non ci sono riuscita, quindi la storia è originale.
Oltre alla rappresentazione della donna e del mondo di quell'epoca, l'autore attraverso le vicende parla anche di amore genitoriale positivo e negativo.
Ho letto questo libro molto rapidamente, completamente rapita dai fatti e dai protagonisti. Eliza, perché è diversa dalle altre donne, perché non si arrende, per il fatto che è timida ma allo stesso tempo senza paura con gli uomini e perché anche se la natura non le ha donato la bellezza riesce a colpire con la sua intelligenza e il suo carattere; Isabella è interessante per il modo in cui si pone e per come viene sviluppato il suo personaggio, mentre Eustace perché fa tanta tenerezza.
La storia finirà lasciando uno spiraglio per un seguito, come accade negli horror o si concluderà? 
Per finire, la cover non mi piace molto. Avrei preferito questa versione.

UK

Vi invito a leggere anche la recensione a cura di Agnese Mignozzi su Terre di Confine.

L'AUTORE
Risultati immagini per john boyne

John Boyne è nato a Dublino nel 1971 e ha studiato Letteratura inglese al Trinity College. È l’autore di uno dei più clamorosi bestseller internazionali degli ultimi anni, Il bambino con il pigiama a righe (2006), divenuto poi un film di Mark Herman, oltre che dei romanzi Il ragazzo del Bounty (Rizzoli 2009), La sfida (BUR 2010), Il bambino con il cuore di legno (Rizzoli 2010), Non all’amore né alla notte (Rizzoli 2011), Che cosa è successo a Barnaby Brocket? (Rizzoli 2012), Il palazzo degli incontri (Rizzoli 2013) e Resta dove sei e poi vai (Rizzoli 2013). Vive e lavora a Dublino.

Commenti

  1. L'ho finito non molto tempo fa e non mi è piaciuto granché.
    L'ho letto in un paio di giorni, era molto scorrevole, ma non mi ha lasciato niente e molto spesso mi sono annoiata. Pensavo fosse qualcosa di più sovrannaturale, un horror che mi mettesse i brividi, invece mi ha lasciata impassibile :S

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  2. Ciao Ambra, sì sono d'accordo con te sul fatto che non metta i brividi. Anch'io leggendo la trama credevo che fosse un horror di quel tipo, ma anche se non mi ha fatto saltare dal divano l'ho apprezzato perché mi è piaciuta la storia :) Forse ti potrebbe piacere Il paradiso perduto di Andrew Pyper. A me ha causato anche gli incubi ;)

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  3. Nooo non mi dite così, devo iniziare a leggerlo a giorni :(

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    Risposte
    1. Rory dipende da cosa cerchi. Se ti aspetti una storia che metta i brividi forse ne rimarrai delusa :/

      Elimina

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